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| I romani dopo aver conquistato la fertile terra della Sabina, si stabilirono sul territorio per poterlo meglio amministrare. Numerose sono state le ville di campagna costruite in questa zona dalle facoltose famiglie appartenenti alla nobiltà romana. Si è ipotizzato che il grande insediamento rurale, che ha poi dato origine al primitivo nucleo di Stimigliano, sia appartenuto alla Gens Septimia. Il ritrovamento di alcune epigrafi ha permesso di datare la villa intorno I – II sec. Il toponimo “Septimiliana” è usato in un documento in cui si riferisce che Galla, figlia di Simmaco, il consigliere dei re dei Goti, Teodorico, costruì nella: "Massa Cornicle, quae vulgo diciutr Septimiliana" una basilica in onore di S. Valentino Vescovo. Il fenomeno delle invasioni barbariche, costrinse in seguito gli abitanti a radunarsi in un luogo meglio difendibile; e a sottostare al dominio di un signorotto locale, o ad un’istituzione religiosa, come per esempio l’Abbazia di Farfa o come in questo caso alla chiesa di Forum Novum. Il piccolo centro (pagus) versava alla chiesa di Forum Novum venti monete d’oro, come si legge in uno dei registri della chiesa: "a pago SS. Cosame et Damiani XX sol. Aur., qui nunc dicitur Stimiliana"; da notare come il centro nel documento sia ufficialmente appellato come pago dei SS. Cosma e Damiano, e come, nello stesso tempo, sia noto come Stimigliano. Dopo un periodo di indipendenza amministrativa come libero comune, tentò di opporsi, insieme ad altri comuni della Sabina, al dominio della Santa Sede, e nel 1357, per ordine della Chiesa fu smantellata la cerchia delle mura. In seguito gli abitanti di Stimigliano vennero definitivamente sconfitti, e nel 1368 fu dato in feudo dalla Santa Sede agli Orsini; la famiglia aveva combattuto a fianco del Cardinale Albornoz, sedando le rivolte dei paesi ribelli. Data la sua posizione strategica, era un possedimento molto ambito da parte dei signorotti locali. Gli Orsini tra le alterne vicende economiche e politiche della loro famiglia, riuscirono a mantenere il possesso di Stimigliano fino al 1604, anno in cui tornò ad essere amministrato dalla Camera Apostolica. Ed è proprio agli Orsini, e in particolar modo alla figura di Enrico Orsini, che si devono i lavori di abbellimento e di ampliamento del palazzo che dalla sua famiglia prende il nome. Si entra nel palazzo Orsini attraverso lo splendido portale lavorato a bugne del ‘500, e nell’interno si possono ammirare le sale affrescate dagli Zuccari e dai loro aiutanti. Molto ricca di decorazioni è anche la cappella di famiglia dedicata a San Giuseppe, nel cortile delle armi. I nuovi proprietari del palazzo i Conti Negroni, nel XVIII sec., apportano ulteriori modifiche alla struttura architettonica, che divenne la sede del governo della Sabina Tiberina. |
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