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Il grande poeta latino Quinto Orazio Flacco, nel 33 a.C., aveva prescelto il territorio di Vacone, per costruire la sua villa di campagna, su un fundus che gli era stato donato da Mecenate nei pressi della fonte Bandusiae. La presenza di insediamenti di epoca romana, è testimoniata oltre che dai ritrovamenti archeologici, anche dall’origine del nome, che sembra derivare dal culto della dea Vacune, appartenente all’Olimpo romano, molto venerata in questi boschi. L'itinerario ai luoghi di Orazio si articola attraverso i toponimi rintracciabili nell'opera del sommo poeta; e successivamente menzionati nell’opera degli eruditi locali, come il cardinal Bartolomeo Piazza che nel 1703, descrive in modo meticoloso questi luoghi. L’itinerario può avere inizio dalla famosa villa di proprietà del sommo poeta: le vestigia attualmente visitabili consistono nei monumentali criptoportici, i mosaici, le pavimentazioni ad opus spigatum, il ninfeo, le murature varie ad opus latericium ed opus incertum; ed i resti di alcune strutture produttive necessarie all’autonomia ed al sostentamento della villa di campagna. Da qui si può ammirare uno spettacolare panorama sulla valle Sabina. Dalla villa si può raggiungere la celebre Fonte Bandusia, citata più volte nell’opera del poeta (carm. 3,13).
"O fonte di Bandusia, limpida come il cristallo, domani t'offrirò libagioni di vino, corone di fiori ed il sangue di un capretto con la turgida fronte dalle corna nascenti per destinarlo alle battaglie d'amore. Invano, giacché tingerà di rosso sangue le tue gelide correnti. Te non raggiunge la torrida canicola, tu con le fresche acque la Fonte Bandusia offri ristoro ai buoi stanchi d'arare ed al gregge errante. Anche tu diverrai una delle fonti famose, poiché io canto il leccio che ombreggia il tuo antro e la roccia ove sgorgano le tue acque mormoranti".
Dalla Fonte Bandusia si procede verso il centro abitato di Vacone ove probabilmente era situato il tempio della dea Vacuna (Fanum Vacunae). Ancora oggi dietro il paese “post Fanum putre Vacunae” (Epist.1,10,49), in corrispondenza delle mura medioevali del castello, si rievocano i festeggiamenti alla dea Vacuna (Sacra Vacunae), ai quali prendono parte tutti gli abitanti. L'itinerario può essere concluso con la visita al Pago (carm. 3,18), il misterioso bosco sacro cantato anche da Plinio. Il borgo di Vacone fu incamerato nei beni dell’Abbazia di Farfa nel 1027, con la donazione da parte della nobile Susanna, che con il consenso del marito Attone, devolse quanto ereditato dai genitori (Landolfo e Tassia) all’Abbazia. Nel XIII sec. il feudo, cadde sotto il dominio di una famiglia nobile romana (Ogdalina); ma gli abitanti del luogo si ribellarono alla tirannia del nuovo signore, tanto da convincere il papa Gregorio IX (1227 - 1241) a comprare i diritti del Castello di Vacone. Nel 1364 fu Urbano V (1362 - 1370) a insediare al governo di questo feudo gli Orsini, ai quali subentrarono i Caetani. Successivamente i Caetani, lo vendettero al Conte Gasparo Spada. Il Conte Spada diede inizio alla costruzione del palazzo baronale, alla cui realizzazione obbligò a partecipare gli abitanti di Vacone, con il pagamento di alte tasse. Alla morte del Conte Spada, gli succedettero i Caccia di Sant’Oreste, e di seguito gli Angioletti. Nel 1658 il marchese bolognese Angioletti lo vendette a Guido Vaini. L’ultimo proprietario di Vacone fu il marchese Antonio Clarelli di Rieti, che nel 1816 rinunciò ai diritti feudali su Vacone. Il piccolo borgo conserva ben intatte le sue memorie artistiche e architettoniche del periodo medioevale: degno di nota, in particolar modo per la sua posizione dominante è l'edificio del Castello; e la chiesa parrocchiale di S. Giovanni Evangelista, costruita nel XII sec., ma che nel ‘500 fu oggetto di restauri che cancellarono il suo aspetto romanico. A soli 80 metri dalla strada provinciale che porta alla Strada Statale 313 in direzione Terni, si incontra la Chiesa di S. Stefano del XII sec., che conserva nell'abside tracce di un affresco rappresentante il Crocifisso con ai lati le figure graffite di S. Stefano Protomartire e S. Paolo, protettori di Vacone.
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Come raggiungere Vacone |
Da Roma Via Salaria, all'altezza Passo Corese prendere la SS313. |
Gli eventi |
Giugno - Sacra Vacunae Rievocazione storica in costume dei fasti della Roma Imperiale (Giugno) |
Agosto - Sagra delle Fregnacce (Agosto) |
Ottobre - Festa dell'Autunno (Ottobre) |
Le
Aziende sul territorio |
Numeri utili |
Ufficio Postale: Piazza Municipio - 0746 67680 |
Pro loco - 0746 676833 |
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